Ponta de Leme Velho _ Ilha de Sal, 9 febbraio

Ieri sera, in giro, ho visto dei volti di donna bellissimi, sorridere a chi passava e anche alla vita, ché nell’aria c’era un sacco di bella musica e allegria. E loro a ballare, con in testa treccine ben tirate o foulard colorati.

Le donne su quest’isola sono affascinanti. Le guardi e ti chiedi, chissà quali pensieri ci saranno dietro a quegl’occhi scuri, mentre i bambini giocano col mare, si rotolano nella sabbia e gli uomini rientrano dalla pesca.

Più li osservo, più mi arriva forte il loro senso di comunità. Non li vedi mai da soli, anzi, son lì che parlano, si aiutano. I bambini, poi, sembrano essere tutti di tutti. Ed è una cosa davvero bella, che noi, ahimè, abbiamo quasi del tutto perso. Mentre invece, be’, non ci farebbe affatto male fare un passo indietro. Magari riusciremmo di nuovo a fidarci l’uno dell’altro e chi lo sa, forse anche a sorridere come loro, bocca spalancata e cuor leggero.

In fondo, se ci penso, con questo sole e un mare così, come si fa a non sorridere? L’acqua è talmente chiara che potresti star tutto il giorno a mollo. A goderti il fresco dell’Oceano e quei colori, che a casa, oh, non te li ritrovi mica quei colori lì. E allora pensi, che relax, che pace.

Già, solo che noi non siamo mica venuti fin qua solo per questo. Ché ok il relax e la pace, ma se questa la chiamano l’isola di sale, be’, vorremmo anche capire il perché. Così ci buttiamo ad est, verso Ponta do Leme Velho e poi a nord, per raggiungere le saline di Santa Maria.

Camminiamo tra ciottoli neri su cui s’infrangono le onde del mare, terra rossa e morbide dune di sabbia bianca. E più andiamo avanti più mi meraviglio, ché il paesaggio, da queste parti, cambia di continuo. E lo fa così rapidamente che non riusciamo a stargli dietro. Un po’ come alle indicazioni: ciottoli, paletti, lamiere. Dovrebbero star lì, a guidarci, ma noi, oh, non ne vediamo nemmeno l’ombra.

Dopo un’ora buona, però, riusciamo comunque ad arrivare. Così, finalmente, maciniamo passi anche sulla crosta di sale, che scricchiola arida sotto i nostri piedi. E poco importa se per farlo abbiam dovuto tagliare tra le dune, seguendo quad e gruppi a cavallo. La nostra, non sarà stata la strada più corta, certo, ma alla fine, be’, è comunque riuscita a portarci dove volevamo.

Autore: l_iRe

Segretaria di giorno, di notte scrivo. A trent'anni ho una doppia vita e a tratti ne azzardo una terza, tra amici, sogni, smarrimenti e amore... finché dura.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.