Gratitudine

Le cose stanno così: amo scrivere. E col tempo sono arrivata a credere che questo mio amore compensi perfettamente l’avversione che provo per il parlato, soprattutto quando il soggetto di quel parlato sono io.

Stasera, però, ho accettato la sfida di raccontare chi sono e com’è saltata fuori l’idea di “In fuga con me stessa”, per dare a questo libro l’opportunità di essere conosciuto.

Arrivarci non è stato semplice. Al solito il percorso è stato pieno di imprevisti e piani B da dover tirare fuori da un cilindro, che a tratti, visto il meteo di questi giorni, pareva dovesse servire più a ripararsi dalla pioggia che altro… Ma alla fine ce l’abbiamo fatta.

Dico “ce l’abbiamo” e non è un caso, perché quello di stasera è stato davvero un gioco di squadra. E forse è proprio questo il ricordo più bello che porterò con me di questa mia prima presentazione dal vivo: la consapevolezza di quanto sia importante coltivare con cura relazioni autentiche, che alla fine sono quelle che ti salvano sempre.

Per la felicità che provo adesso, ci sono persone a cui devo dire #grazie. Prima tra tutte Maurizia, la quale, quando domenica mattina le ho proposto di farmi da spalla questa sera, non c’ha pensato un attimo a rispondere “Avoglia Ire, si fa! Si fa!”. In neanche due giorni si è divorata i miei racconti, riempiendo il libro di post it e appunti, facendomi notare dettagli che neanche io stessa, tra le righe, ero stata in grado di cogliere.

“Si fa, si fa!”, me lo ha detto anche Lorenzo qualche settimana fa, quando gli ho chiesto se avesse voglia di ospitarmi per una presentazione al Gradisca, un locale giovane e pieno di idee, in cui ogni volta che vado, pur essendo nel centro di Prato, ho la sensazione di trovarmi a casa. Un bel grazie, quindi, va anche a lui. Così come a Stefania, Irene, Francesca e Rino, presenti e partecipi, e a coloro che, pur non essendo potuti venire, non hanno mancato di farmi sentire il loro supporto.

Il grazie più grande, però, lo lascio per ultimo ed è tutto per Francesco, un compagno con la C maiuscola, per il quale non passa giorno senza che io ringrazi il cielo. Lo stesso cielo a cui ho detto grazie oggi, non solo per lui ma anche per averci concesso un po’ d’ore di tregua per parlare, ridere e finalmente brindare, tutti insieme e dal vivo.

Cos’altro dire?
… alla prossima!