il Venerdì _ 00

Di venere e di marte né si sposa né si parte, né si da principio all’arte.

Già! Me lo ripeto da tutta una vita. Quella che sta per concludersi, però, è stata una settimana strana. Forse sarebbe meglio dire assurda. Si, assurda, ma così assurda, che penso sia esattamente la settimana giusta per dare il via a qualcosa proprio di venerdì.

Sarà l’incalzare dei giorni e la fine dell’anno che si fa sempre più vicina, o forse l’approssimarsi del Natale, che ogni anno porta con sé ansie e corse al regalo dell’ultimo minuto. Chissà… quel che è certo è che la gente sta impazzendo e sebbene sembri impossibile andare oltre il limite raggiunto, questo periodo dell’anno è solito riservare a riguardo interessanti sorprese, ahimè non solo ben infiocchettate sotto l’albero.


Di gente bizzarra in giro ce n’è davvero tanta. Ne vedo un po’ ogni giorno, scontrosa, ironica, tenera da lasciar senza parole.
Si potrebbe pensare che la segretaria di uno studio medico passi le sue giornate a vedere sempre le stesse facce, a far sempre le stesse cose, a farsi due palle, insomma… invece le cose non stanno affatto così. Certo, avere a che fare con gli altri richiede spalle larghe e una bella pazienza, ma ci sono incontri capaci di ripagare gli sforzi.
Cosi ho pensato, perché non dar spazio a questi incontri? Ché in fin dei conti, nel frullatore inarrestabile  della quotidianità, sono ciò che fa la differenza. Raddirizzano una giornata storta, ad esempio, fanno riflettere o ti piegano in due dalle risate. Allora ho deciso, ne sceglierò uno a settimana: un incontro, una frase, uno scambio di battute, che a suo modo abbia fatto la differenza.

Parto con le migliori intenzioni e se poi non dovessi continuare, sarà stato perché di venere o di marte… be’, intanto penso a un buon inizio, che chi ben comincia, si sa, è a metà dell’opera. Così le prime parole sono quelle d’una collega, nonché preziosa amica, che a fine di una tumultuosa giornata di lavoro, ricca di stravolgimenti nell’assetto organizzativo, mi si è fatta vicina e ha detto: “Sai, di tanto in tanto la merda va fatta arieggiare, sennò va a finire che la unn’è mica bona a fare da concime”.

E allora sai icchè?
Arieggiamo!