il Venerdì _ 38

Chissà perché, mi chiedo, anno dopo anno, più che a un susseguirsi di giorni, Dicembre somiglia sempre più a un giro di schiaffi. Uno di quelli belli, eh, che ti manda così in confusione da arrivare a chiedersi, ma quella della penitenza, non era Pasqua?

Be’, va detto, io di ‘ste cose me ne intendo davvero poco. Quel che è certo, però, è che non son neanche dieci giorni che siam dentro a ‘sto giro di schiaffi chiamato Dicembre, ma per quel che mi riguarda, oh, ne ho già presi abbastanza da essermi portata avanti anche per i primi mesi dell’anno nuovo.
Del resto, com’è che si dice? Chi ben comincia è a metà dell’opera.

A consolarmi, c’è il fatto che qua dentro non sono l’unica ad assistere alle follie e alle bizzarrie, che in questi giorni affollano lo studio. Con alcuni colleghi (soprattutto colleghe, in realtà) ci diamo delle occhiate, ma delle occhiate… che io, vi confesso, a tratti le trovo davvero fantastiche, quelle occhiate lì: complici, di supporto, capaci di parlare anche senza parlare, tanto che ti viene da dire, ahhh, finalmente un po’ di silenzio!

Già, perché la sensazione che ho ultimamente è quella di aver esaurito lo spazio a disposizione. Sono piena, si, delle parole degli altri, che credetemi han tutti un tale bisogno di dire la loro, di buttar fuori roba, che appena trovano qualcuno disposto ad ascoltarli, ecco fatta la frittata.

Capita, quindi, chi a sessant’anni si avvicina al banco della segreteria e in fare confidenziale ti dice che ha appena iniziato a fumare, perché la vita è una sola, sai, dice, e quindi il prossimo step sarà la cannabis, poi la coca, poi, a settanta, vai con l’eroina. Ah, be’, sempre meglio.

Ma in realtà si può dare di più, credetemi, e infatti qualche giorno dopo è toccato alla mamma venuta ad accompagnare la figlia dal dentista per emergenza. Il dottore preventiva una cura da 90€ (totale 2 appuntamenti di quasi un’ora l’uno) ma lei, manco stessi avanzando la richiesta con passa montagna e pistola alla mano, ti dice che quei soldi lì, dal dentista, non li spende nemmeno per sé che è adulta, figuriamoci per una bambina. Mentre lo dice alza la voce, porta gli occhi al cielo, sdegnata; fa tutto da sola mentre noi dietro al bancone assistiamo alla sceneggiata.
Quando si allontana la Luci si gira, mi guarda, e con un filo di voce mi fa: Ma chissà da che dentista va per non spendere neanche 90€…? Son parole che trasudano un’incredula ironia, basta uno sguardo per capirsi e non possiamo fare a meno di sorridere. Vedi perché è bene essere in due, le dico, per aver testimoni, ché se le racconti, certe cose, la gente mica ci crede che accadono davvero. Ché ok, anch’io preferirei una vita meno cara, ma se ci ripenso, l’altro giorno, per due secondi ed una firma su un foglio, ho dato all’idraulico 60€ cash, bona ci si, e poi c’è chi per due ore dal dentista al costo di 90€ tira fuori ‘sta roba qui. Mah.

Il vincitore della settimana, comunque, è un altro ed è senza dubbio il signore che l’altro giorno ha portato il nipotino per una visita e mentre il piccolo era con il dentista, lui si è avvicinato alla Ele, in zona sterilizzazione, e indicando uno spicillo le ha chiesto: Signorina, non è che potrei avere uno di quelli?
Lei lo ha guardato interrogativa: Quello veramente è uno strumento del dentista… Perché le serve?
Sa – ha detto lui – è che una volta all’anno faccio la pulizia dei denti al mio cane.

E con questa, passo e chiudo.

Autore: l_iRe

Segretaria di giorno, di notte scrivo. A trent'anni ho una doppia vita e a tratti ne azzardo una terza, tra amici, sogni, smarrimenti e amore... finché dura.

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